ANTEC 920 V4: analisi strutturale
Il modello 920 V4 presenta un radiatore da 120mm avente 49mm di spessore, una spaziatura delle alette di 1.55mm, uno spessore delle alette di 0.1mm, un numero di setti del radiatore pari a 9, una spaziatura dei setti di 1.17cm, una lunghezza dei tubi di 33cm ed infine di tolleranze a sinistra di 1.24cm e a destra di 1.31cm. Dato l’elevato spessore possiamo aspettarci un comportamento termico differente rispetto ai modelli testati fin d’ora, anche se possiamo notare che rispetto all’H70 Corsair presenta un orientamento delle alette meno denso, il che implica una migliore propensione per ventole dalla bassa pressione statica; questo in teoria, perché in realtà dato l’enorme spessore e la densità comunque elevata, saranno utili ventole potenti per ottenere eccellenti prestazioni.
Il dissipatore, per chi non conoscesse la tipologia in questione, si presenta come un corpo radiante della larghezza ed altezza grossomodo di una singola ventola da 120mm, questo significa che sarà compatibile con la quasi totalità dei case ATX. Dal radiatore partono due tubi contenenti del liquido refrigerante, sostanzialmente acqua e sostanze sia anticorrosive che antibatteriche o fungine, che finiscono la loro corsa all’interno di una struttura circolare, costruita dall’eccellente ditta Asetek, che funge sia da waterblock che da pompa. Le particolarità di questa soluzione sono molteplici, ma andiamo per ordine :
- lunghezza dei cavi decisamente elevata 33cm,, anche se nelle nuove versioni il minimo mai riscontrato è costituito da i 31cm dell’H100i
- tipologia dei tubi particolarmente flessibile, gommata e dall’ottima resistenza
- tecnologia di gestione delle ventole proprietaria, software di controllo Chillcontrol VI
- ampie regolazioni sia di CFM che di dBA emessi dalle ventole
- ampia customizzabilità, è possibile cambiare le ventole e controllare la temperatura del liquido, attraverso il software di controllo dedicato, da installare mediante un CD
- estetica curata nei minimi dettagli, è presente un LED frontale con il nome della marca che si illumina con diverse colorazioni, controllabile via software, similmente alle soluzioni NZXT
Radiatore, superficie dissipante e tubi
Avendo già fatto presenti le specifiche tecniche e molti dettagli approfonditi, che difficilmente potete trovare in altre recensioni anche di calibro mondiale, vi mostriamo alcuni dettagli del modello. Vi mostriamo alcune fotografie del radiatore e dei dettagli strutturali:
Partendo da questi presupposti analizziamo la struttura stessa del radiatore. La struttura è molto robusta, presenta 4 fori per lato per l’installazione di massimo due ventole da 120mm. Le alette sono più spaziate rispetto ad altri modelli della concorrenza, il che giova a bassi flussi d’aria, però dato lo spessore complessivo del radiatore, come già preannunciato, utilizzando delle ventole potenti sarà possibile ottenere un interessante decremento delle temperature sotto carico.
I tubi sono davvero realizzati con cura e sono di ottima fattura, non presentano le fastidiose ondulazioni presenti in altri modelli della concorrenza, che ne pregiudicano la flessibilità. Le giunzioni con il radiatore e con il combo pompa-waterblock, sono davvero eccellenti. Potete stare certi che non perderà una singola goccia. Durante una passata esposizione fieristica, addetti della marca produttrice del dissipatore in questione hanno volteggiato il dissipatore come se fosse stato una fionda, senza ottenere la minima perdita o problemi derivanti da questo movimento; figuriamoci quindi se il normale utilizzo in un case possa portare a questi problemi!
NOTA AIO: la tipologia, essendo molto diversa dai comuni dissipatori a torre, dovrebbe permettere in linea teorica di ottenere performance di dissipazione davvero molto elevate, se non addirittura il massimo possibile. Un radiatore di questo spessore per la sola CPU potrebbe arrivare a gestire un carico di lavoro pari e superiore a 250W, con il giusto connubio di ventole (caso estremo). Dissipatori a torre, per ottenere performance simili, devono essere o di dimensioni gigantesche, oppure di un materiale con più elevata dispersione termica, quale ad esempio il rame. Questo fu il caso, ad esempio , del Thermalright TRUE Copper, dal peso di due kilogrammi circa; un tale peso può essere in grado di spaccare completamente il socket di una scheda madre, se in posizione verticale. Non è questo il caso con dissipatori AIO, che quindi non portano a nessuna deformazione del PCB della scheda madre, a patto che vengano installati come da manuale.
Come potete osservare il diametro dei tubi, reale, è inferiore a quello che potete osservare esternamente ed è comune nelle recensioni di questo prodotto menzionare i tubi di maggiore diametro, quando in realtà non è così! Confrontiamo ad esempio il diametro del vecchio H70 con questo nuovo 920 V4: quest’ultimo misura 0.63cm, l’H70 invece ? 5.8mm ! Un diametro dell’8% inferiore! Una differenza di soli 0.5mm, per quanto riguarda le tubazioni di ingresso a partire dal radiatore è quasi trascurabile, anche se però la tipologia è diversa, a favore della soluzione Antec. In molti casi viene riportato solo il diametro della superficie in gomma, che per via della minore densità del materiale ammonta a 10.5mm in totale. Riportare una differenza del 66% avrebbe significato prestazioni decisamente superiori, ed è palesemente errata, similmente a quanto riscontrato nelle recensioni passate dei modelli AIO. Da notare lo spessore laterale, sinistro e destro:
Waterblock, base di contatto
La base non presenta una finitura a specchio ma non è un problema funzionale, bensì solamente estetico. Inoltre non è presente una curvatura della base di contatto, diversamente da quella presente in prodotti Thermalright. Sulla base è stata preapplicata inoltre della pasta termica a base argentata ; in fase di test comunque utilizzeremo un tubetto di pasta termica MX-4 della svizzera Arctic Cooling. La base stessa, secondo quando viene riportato da Antec, è stata ottimizzata e revisionata per la quarta volta, di modo che in questo caso le prestazioni siano ancora migliori, soprattutto a livello delle alette di raffreddamento interne al waterblock (cold plate). Il contatto sarà ottimo.
NOTA APPLICAZIONE: facciamo presente che per la stesura delle nostre recensioni qualsiasi pasta termica preapplicata viene rimossa, e viene spalmata della Arctic Cooling MX-4, con un metodo standard e con un sottilissimo strato che massimizzerà quindi le performance teoriche dell’unità. Con i dissipatori AIO inoltre viene spalmato un sottile strato pre-applicazione nella parte centrale, al fine di colmare i gap di basi non perfettamente rifinite, come nel caso dei dissipatori HDT a contatto diretto.
NOTA QUALITA’ BASE: una base di contatto che abbia un’elevata efficienza di dissipazione termica richiede una qualità intrinseca della superficie di scambio molto elevata. Ciò è possibile con procedure di lavorazione della base avanzate, che permettano di minimizzare le discrepanze orizzontali della base, da colmare con pasta termoconduttiva. In questo campo viene utilizzato il termine “lappatura”, che quindi rappresenta proprio la qualità finale di questo processo. Con il termine “finitura a specchio” si indica invece una particolare lavorazione che porta ad avere una superficie di contatto perfettamente lucida, che rispecchia quindi la luce senza produrre deformazioni locali. Viene ottenuta con tecniche di lavorazione che utilizzano superfici abrasive molto sottili ed è comune in diversi marchi molto famosi, quali Scythe ad esempio.
Ventilazione
Come ventola è stato scelto un modello che non presenta un seriale specifico, ma solo lo sticker Antec. Possiamo dire che è valido, sebbene rumoroso; presenta 9 pale che risultano essere leggermente spaziate ed angolate, quindi forse più adatte per un utilizzo con questa tipologia di radiatore rispetto a modelli generici da 7 pale. E’ capace di generare un eccellente CFM e le performance sono molto valide.
Come potete osservare nell’ultima fotografia, sarà necessario connettere un buon quantitativo di cavi, tra cui quello per la regolazione della pompa via USB, quello per le due ventole binato ed infine quello di alimentazione della pompa, a 3 PIN classico.