Installazione
Inizialmente non pensavamo di inserire un paragrafo sull’installazione in questa recensione perchè, diciamoci la verità, oramai sono quasi tutte estremamente semplici ed intuitive (soprattutto quelle delle derivate Debian). Ma anche sotto questo aspetto MX Linux è riuscita a sorprenderci, non solo in positivo purtroppo.
La prima schermata ci chiede di impostare il layout e il modello della tastiera e, mentre nel primo caso non dobbiamo fare altro che scegliere la lingua italiana, nel secondo ci ritroviamo in mezzo a una tale quantità di opzioni che non possiamo fare altro che arrenderci e selezionare quella impostata di default sperando che vada bene (SPOILER! andrà bene...o quasi).
Il passo successivo è quello di decidere se utilizzare l’intero disco e formattare tutto o agire manualmente per un’installazione personalizzata. Noi non vogliamo certo rinunciare ad Ubuntu quindi selezioniamo “Run partition tool” non sapendo bene cosa aspettarci. E qui la prima delusione. Il partizionamento è affidato a GParted...ma non era un sistema incentrato sull’utente? GParted è un’applicazione potentissima ma che in mano ad un utente non troppo consapevole può fare davvero grossissimi danni. Per fortuna noi non siamo di primo pelo, creiamo una partizione e proseguiamo.
A questo punto, mentre inizia l’installazione vera e propria, ci viene data la possibilità di non installare Grub (selezionato comunque per essere installato in automatico per fortuna). Noi avendo già un’altra Distro a bordo della stessa macchina non lo installeremo ma voi fatelo!
Dopo le solite formalità sulla lingua e il fuso orario possiamo scegliere nome utente e password sulla quale purtroppo non viene effettuato alcun controllo di sicurezza e solidità ma, nota molto positiva, il sistema ci permette di trasferire i cambiamenti apportati durante la sessione Live sul sistema definitivo.
Bene, ora non ci resta che aspettare la fine dell’installazione che porterà via all’incirca un quarto d’ora e riavviare il PC.